ANALISI TECNICO-NORMATIVA

1. Aspetti tecnico-normativi.

A)    Analisi dell'impatto normativo delle norme proposte sulla legislazione vigente.

        Le disposizioni recate dal presente disegno di legge si inseriscono in un contesto costituito dai corpi normativi di seguito indicati: testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (decreto legislativo 1 settembre 1993, n. 385); codice del consumo (decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206); norme in materia di antiriciclaggio dei capitali di provenienza illecita con riguardo a particolari attività finanziarie (decreto legislativo 25 settembre 1999, n. 374); disposizioni in materia di usura (legge 7 marzo 1996, n. 108); organizzazione del Governo e competenze ministeriali (decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300).
        Gli interventi che sono stati effettuati rispettano l'integrità del sistema in cui essi si inseriscono, beninteso apportando modifiche alla disciplina sostanziale per la tutela dei consumatori, nonché recando disposizioni per favorire il processo di integrazione dei mercati finanziari e razionalizzare l'esercizio delle relative funzioni.
        Va fatto presente che i previsti adempimenti demandati all'Ufficio italiano dei cambi (UIC) e le relative attribuzioni di competenza tengono conto del quadro legislativo vigente. È fatto salvo l'eventuale successivo coordinamento in esito a procedimenti normativi in itinere.

B)    Analisi del quadro normativo e delle situazioni di fatto che giustificano l'innovazione della legislazione vigente; accertamento dell'esistenza, nella materia oggetto dell'intervento, di riserva assoluta o relativa di legge o di precedenti norme di delegificazione.

        Il quadro normativo in cui l'intervento s'inserisce è quello delineato alla lettera A).
        Le situazioni di fatto che giustificano l'innovazione della legislazione vigente sono da ravvisare nella diffusa attesa di riforma del settore, anche per contrastare il fenomeno dell'usura.
        La disciplina di rango primario è limitata agli ambiti coperti da riserva di legge. Coerentemente con la natura degli ambiti, si è fatto utilizzo del rinvio alla disciplina regolamentare.

C)    Analisi della compatibilità dell'intervento con l'ordinamento comunitario.

        Il provvedimento è coerente con l'ordinamento comunitario. Esso recepisce in anticipo, rispetto alla relativa entrata in vigore, taluni dei

 

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princìpi contenuti nella nuova direttiva sul credito al consumo, su cui il Consiglio dell'Unione europea ha raggiunto un accordo politico il 21 maggio 2007, dopo cinque anni di lavoro. La direttiva dovrà essere approvata dal Parlamento europeo.
        Il provvedimento ne prefigura ampiamente il recepimento.

D)    Analisi della compatibilità con le competenze costituzionali delle regioni a statuto ordinario e a statuto speciale.

        Il provvedimento appare conforme ai princìpi costituzionali in materia di ripartizione della potestà legislativa tra lo Stato e le autonomie regionali, trattandosi di disciplina di fenomeni e di fattispecie rientranti esclusivamente nella competenza dello Stato.

E)    Verifica della coerenza con le fonti legislative che dispongono il trasferimento di funzioni alle regioni e agli enti locali.

        Le norme in esame sono pienamente in linea con le fonti legislative che dispongono il trasferimento di funzioni alle regioni e agli enti locali.

2. Elementi di drafting e linguaggio normativo.

A)    Individuazione delle nuove definizioni normative introdotte dal testo, della loro necessità e della coerenza con quelle già in uso.

        Viene ridefinita la nozione di credito al consumo (articolo 121, comma 1, TUB). La nuova definizione si è resa necessaria per rimediare ad un'incongruenza della definizione ora vigente. Quest'ultima erroneamente inserisce la relativa attività nell'ambito di quelle professionali e di quelle d'impresa. Coerentemente col sistema, la nuova definizione inserisce il credito al consumo esclusivamente nell'alveo delle attività d'impresa.

B)    Verifica della correttezza dei riferimenti normativi contenuti nel provvedimento, con particolare riguardo alle successive modificazioni e integrazioni dei medesimi.

        I riferimenti normativi citati nel provvedimento risultano corretti.

C)    Ricorso alla tecnica della novella legislativa per introdurre modificazioni e integrazioni a disposizioni vigenti.

        Si è fatto ampio ricorso alla tecnica della novella legislativa, per mantenere l'integrità dei corpi normativi di sistema interessati e

 

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cioè: testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia (decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385); codice del consumo (decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206); norme in materia di antiriciclaggio dei capitali di provenienza illecita con riguardo a particolari attività finanziarie (decreto legislativo 25 settembre 1999, n. 374); disposizioni in materia di usura (legge 7 marzo 1996, n. 108); organizzazione del Governo e competenze ministeriali (decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300).

D)    Individuazione di eventuali effetti abrogativi impliciti di disposizioni del progetto e loro traduzione in norme abrogative espresse nel testo normativo.

        Il provvedimento in esame non ha effetti abrogativi impliciti. Sono state previste abrogazioni esplicite.

 

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